Egész Európát anarchiába süllyesztheti Ilaria Salis: a magyarverő nő új antifasizmust sürget
„Ez egy társadalmi és politikai kihívás. Egy európai, internacionalista kihívás” – mondta az EP-képviselő.
Io sto dalla parte di un mondo in cui nessuna legge imponga cosa indossare o cosa non indossare.
„Se è difficile dimostrare che tutte le donne indossino il burqa volontariamente, è altrettanto difficile sostenere che tutte lo portino perché costrette. Quello che è certo è che gli stati hanno un obbligo ben preciso di proteggere le donne contro la coercizione, subita all’interno delle loro case o comunità, a soggiacere a determinati codici di abbigliamento. La proposta di legge pare andare, per un verso, in questa direzione, stabilendo multe pesanti e anche un anno di carcere per chi obbliga le donne a indossare il niqab o il burqa. Ma anche in questo caso, sorge un dubbio: c’era bisogno di una legge che riguarda esplicitamente un gruppo di persone, le donne di religione musulmana, quando esiste già l’art. 601 del codice penale che prevede fino a quattro anni di carcere per violenza privata?
Anziché sostenere i diritti delle donne, un divieto generalizzato di indossare il velo integrale rischia di violare i diritti di chi sceglie liberamente di portarlo, senza contribuire significativamente a proteggere coloro che lo fanno contro la loro volontà e che, in questo modo, rischierebbero un isolamento ancora maggiore: le donne che attualmente indossano il velo integrale potrebbero essere ulteriormente confinate in casa, avere meno possibilità di lavorare o studiare e di accedere ai pubblici servizi. Orhan Pamuk, nel suo libro secondo me più bello, »Neve«, ha raccontato la tensione sociale e le conseguenze, in alcuni casi mortali, scaturite dal divieto di indossare il velo integrale nei luoghi d’istruzione.
Io sto dalla parte di un mondo in cui nessuna legge imponga cosa indossare o cosa non indossare. Nel frattempo voi cosa ne pensate? La legge anti-burqa in Italia serve? È utile? È legittima?”